08.01.2018

La clausola floor: cos’è e come funziona

Scopriamo cos’è la clausola floor nei mutui a tasso variabile e quando può essere considerata vessatoria per il debitore.

clausola-floor-cosa-eLa clausola floor compare spesso nei contratti di mutuo a tasso variabile dove si struttura come una soglia minima al di sotto del quale gli interessi applicati non possono scendere, anche a prescindere da una sensibile riduzione dell’indice di riferimento. Una clausola che può essere considerata vessatoria per il debitore quando non riportata in maniera chiara e comprensibile nel contratto. Chiariamo meglio cos’è la clausola floor.

Mutui a tasso fisso e mutui a tasso variabile

Per chiarire cos’è la clausola floor occorre prima di tutto capire la differenza tra mutui a tasso fisso e variabile. Se nei mutui a tasso fisso la rata è fissata in partenza e non subisce mai variazioni, indipendentemente da eventuali variazione dei tassi di interesse, nei mutui a tasso variabile il tasso applicato è legato all’andamento di un parametro di riferimento – generalmente indici di mercato che cambiano in base all’andamento del mercato finanziario, come l’Eurirs (Euro Interest Rate Swap) e l'Euribor (Euro Interbank Offered Rate) – che è appunto variabile nel tempo e a cui si aggiunge lo spread, ovvero la maggiorazione pagata sul tasso di riferimento che copre i costi per la concessione del mutuo. Il principale vantaggio di un mutuo a tasso variabile, quindi, è la possibilità di beneficiare di costi più contenuti, anche se influenzabili dalle oscillazioni dei mercati.

La clausola floor nei mutui a tasso variabile: scopriamo cos’è e come funziona

Ora che abbiamo ben presente la differenza tra mutui a tasso fisso e variabile, cerchiamo di capire meglio cos’è la clausola floor nei mutui a tasso variabile.  Come abbiamo precisato, nei mutui a tasso variabile il tasso di interesse è fortemente influenzato dalle fluttuazioni dei mercati finanziari. Per tutelare il mutuante da flessioni significative del tasso di riferimento, molto spesso le banche inseriscono una sorta di “calmiere”, che prevede un limite massimo (clausola cap) e minimo (clausola floor) al di sopra e al di sotto del quale i tassi di interesse del mutuo non possono scendere o salire. A differenza della clausola cap, dove il tutelato è il mutuatario, però, la clausola floor nasce per tutelare la banca, garantendole una redditività minima quando il ribasso dei tassi è penalizzante, come in questo particolare periodo storico. Ma è proprio per questo motivo che le clausole floor sono oggetto di contestazione e considerate vessatorie, perché di fatto impediscono che il mutuatario possa beneficiare di riduzioni dei tassi vantaggiose per il debitore ma non per l’istituto di credito.
A questo punto, non ci resta che scoprire quali sono i criteri per stabilire la validità e l’illegittimità della clausola floor.

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