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01.03.2019

Piano di rientro sul conto corrente affidato: come evitare le trappole della banca

Il Piano di Rientro concordato sul conto corrente: come reagire alla richiesta della banca con approccio scientifico ed efficacie.

La maggior parte delle aziende utilizza il fido in conto corrente per la gestione quotidiana della cassa; il fido è la quantità di denaro messa a disposizione del cliente, dalla banca, sul C/C intrattenuto presso di essa. Ovviamente la disponibilità non è gratuita, si pagano spese ed interessi stabiliti da regolare contratto sottoscritto da ambedue le parti. Per una serie di ragioni, dalle crisi di settore alle mutate condizioni di mercato, l’azienda potrebbe trovarsi di fronte alla richiesta di rientro del debito da parte dell’istituto. Vuol dire che la banca chiede di azzerare, in un solo colpo, il debito accumulato fino a quel momento. I termini della richiesta sono sempre molto stringenti e, dunque, non avendo la disponibilità pronta dell’intera somma, è necessario concordare, con l’istituto, un piano per il saldo del debito.

Il piano di rientro concordato

Fatti salvi i casi in cui sia possibile ottenere una transazione a saldo e stralcio, che generalmente prevede il versamento dell’importo concordato in unica soluzione, è possibile aprire un tavolo di trattativa con la banca per la definizione, in accordo, di un piano di rientro che, come si intuisce dal nome, avviene attraverso il pagamento progressivo e continuativo di un determinato importo in un lasso di tempo predefinito e concordato tra le parti. Chiaramente l’istituto tenderà ad ottenere il rientro del debito nel tempo più breve possibile ed è, quindi, interesse del debitore contrastare le richieste della banca proponendo un piano che accolga sì, le richieste del creditore, ma che sia finanziariamente sostenibile, pena l’aggravamento dei conti con il rischio dell’apertura di una vera e propria crisi aziendale.

Come reagire ad una richiesta di rientro?

Tralasciando sulle motivazioni che hanno spinto la banca a chiedere il rientro del fido, alla ricezione della comunicazione ufficiale è di fondamentale importanza anticipare i tempi preparando un fascicolo con tutta la documentazione riguardante il C/C oggetto di rientro (contratto, estratti conto e scalari, documenti di sintesi, comunicazioni) e chiedere, prima ancora di recarsi in banca, l’assistenza di uno specialista in ristrutturazioni debitorie. La regola principe è, infatti, non sottoscrivere il primo piano di rientro proposto dall’istituto e, men che mai, rilasciare titoli a copertura (es. cambiali) o lettere di riconoscimento del debito restando, così, intrappolati. Il consulente, infatti, prendendo in carico il fascicolo, potrà verificare la regolarità di tutti gli atti nonché dell’effettivo debito. Sovente vengono riscontrate delle irregolarità e delle anomalie bancarie nei contratti alla base del debito, quale ad esempio l’usura, l’anatocismo o la presenza di commissioni illegittime, tali per cui l’importo dovuto diventa negoziabile e, quindi, il piano di rientro sarà tarato sul nuovo importo ed in linea con flussi di cassa sostenibili.

La GMB FINANCE, con il suo team di analisti finanziari e legali specializzati in diritto bancario, è specializzata nella redazione di piani rientro, nella negoziazione con le banche e nella verifica dei C/C affidati.

Chiama allo 06.8540346, o scrivi a gmb@gmbfinance.it, appena la banca ti richiede il rientro del fido.

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