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08.03.2019

Richiesta di rientro dell'affidamento bancario: come comportarsi.

Le strategie da attuare in caso dir chiesta di rientro dell’affidamento da parte della banca.

L’affidamento bancario, anche noto come fido bancario, è la somma che la banca mette a disposizione sul conto corrente del cliente; vuol dire che il cliente può utilizzare, senza vincoli di destinazione e fino al limite concordato, una somma pagando, ovviamente, le relative spese ed interessi. L’affidamento in C/C è generalmente soggetto a revoca, nel senso che la banca si riserva il diritto di richiedere l’estinzione del debito in qualsiasi momento. Utilizzato dalle imprese per avere l’elasticità di cassa necessaria alla gestione corrente, al variare delle condizioni di mercato o dei flussi di cassa la banca potrebbe, dunque, ritenere non più conveniente mantenere l’esposizione verso quel cliente e richiedere il pagamento del debito esistente; il rientro del fido, appunto.

La richiesta di rientro dell’affidamento bancario

Normalmente la richiesta ufficiale di rientro, quindi per iscritto, è preceduta da comunicazioni verbali tra il responsabile della banca e il rappresentante aziendale; questa è una fase molto delicata ed importante, la revoca del fido può portare ad una crisi finanziaria seria se non si dispongono delle liquidità necessarie a farvi fronte e, essendo una richiesta da affrontare in pochi giorni, diventa praticamente impossibile avere il tempo di ottenere nuove linee di credito presso altri istituti.

Come comportarsi se la banca richiede il rientro

Alle prime avvisaglie è opportuno confrontarsi con esperti di ristrutturazione debitoria così da effettuare le varie verifiche sulle esposizioni finanziarie nonché avviare, ove possibile e se necessario, trattative con altri istituti per l’eventuale ottenimento di nuova finanza. Nella stragrande maggioranza dei casi in cui l’azienda non dispone della liquidità necessaria all’estinzione totale del debito, la banca stessa propone un piano di rientro richiedendo, spesso, la sottoscrizione di effetti se non l’aumento di garanzie. La cosa da non fare è quella di accettare supinamente la proposta; occorre, invece, analizzare scrupolosamente il conto corrente alla ricerca di eventuali anomalie, quali l’applicazione di anatocismo o la presenza di commissioni illegittime, grazie alle quali innanzitutto abbassare il valore del debito, contestando alla banca la cifra richiesta e, conseguentemente, proporre un piano di rientro finanziariamente sostenibile.

La ricerca della migliore strategia e l’analisi del conto corrente soggetto a rientro deve essere assolutamente effettuata da esperti di ristrutturazione debitoria e analisi finanziaria essendo una attività che necessita di competenze altamente specialistiche in diritto bancario e matematica finanziaria.

La GMB FINANCE è composta da un team di analisti finanziari e legali esperti in diritto bancario: da anni ci occupiamo di analizzare rapporti di affidamento in conto corrente e negoziamo delle richieste di rientro accettabili e sostenibili per i nostri clienti.

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