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29.05.2019

Cosa è la delega di pagamento e quando è illegittima

Quando possiamo ottenere dei rimborsi dalla delega di pagamento sullo stipendio o sulla pensione

Il prestito delega o delega di pagamento è una forma di finanziamento che ricalca quello della cessione del quinto ed è regolamentato dall’art. 1269 del codice civile. Poiché può affiancare la cessione del quinto è anche detto, in gergo, “doppio quinto”.

Chi può richiedere un prestito delega?

Questo tipo di finanziamento è destinato a tutti i dipendenti statali, a gran parte dei dipendenti pubblici e ai dipendenti di aziende private con contratto a tempo indeterminato; è una forma complementare a quella della cessione del quinto tant’è che, appunto, la somma della rata di cessione e delega non può superare il 40% dello stipendio netto, da qui la locuzione “doppio quinto”.

Come funziona e quali illegittimità

Il prestito delega ricalca le modalità della cessione del quinto anche relativamente alla durata, alla modalità di restituzione e di estinzione. Come tutti i prestiti, pertanto, è data facoltà al debitore di estinguerla anticipatamente ma se l’estinzione avviene allo scopo di ottenere una nuova delega (pratica nota come rinnovo o rinegoziazione) allora dovrà essere trascorso almeno il 40% del tempo previsto dal piano di ammortamento originario, ad esempio non è possibile rinnovare una cessione a 120 mesi se non ne sono trascorsi almeno 48. Anche nei contratti di prestito delega, come in tutti gli altri contratti di finanziamento, possono annidarsi delle anomalie dovute ad errori sugli interessi, per esempio quando il tasso applicato è oltre soglia (caso di usura) ovvero quando il tasso pagato è diverso da quello pattuito (caso della pubblicità ingannevole). Ulteriori irregolarità possono presentarsi nei casi di estinzione anticipata, per rinnovo o meno, poiché ad ogni sottoscrizione si affrontano spese di mediazione, d’istruttoria, d’assicurazione (peraltro è obbligatoria per legge l’assicurazione rischio vita e rischio impiego) che, quando relativi all’intera vita del finanziamento possono essere oggetto di rimborso pro quota; in breve, come con le cessioni, quando la si estingue anticipatamente o la si rinnova/rinegozia, la finanziaria dovrà ricalcolare i costi sostenuti (quelli recurring) e tenerne in debito conto all’emissione del conteggio estintivo sottraendo la parte non goduta dal totale dovuto per l’estinzione. Purtroppo, non sempre viene emesso un conteggio estintivo corretto e ciò genera una illegittimità contestabile alla finanziaria.

Cosa fare per ottenere il rimborso sulla delega di pagamento?

La quota parte dei costi recurring è quella contestabile, oltre ai casi di errore sul calcolo degli interessi, ed è necessario affidarsi ad analisti specializzati in tema di diritto bancario e finanziario per far controllare il conteggio estintivo emesso dalla finanziaria. Occorre, quindi, sottoporre tutta la documentazione all’attenzione di un serio professionista che provvederà a ricalcolare il conteggio estintivo e ad avviare la richiesta di rimborso dei ratei non goduti. La pratica di richiesta di rimborso segue determinate regole e tempistiche quindi converrà, senz’altro, affidarsi ad una organizzazione con le specifiche competenze, analitiche e legali, così da ottenere il massimo riconoscimento.

La GMB FINANCE esegue da anni l’analisi dei costi delle deleghe estinte o rinegoziate ottenendo il massimo del rimborso possibile a favore dei suoi assistiti.

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