19.05.2021

La legge 180/50 sulla Cessione del Quinto e la norma sul rimborso

La legge che regolamenta i finanziamenti contro cessione del quinto e la normativa sui rimborsi in caso di estinzione anticipata

La cessione del quinto è uno degli strumenti finanziari più utilizzati in Italia da dipendenti pubblici e privati e dai pensionati. Questa tipologia di prestito è largamente utilizzata in quanto la rata viene direttamente rimborsata dal datore di lavoro, il quale trattiene l’importo della rata dalla busta paga o dalla pensione. L’importo della rata non può superare il quinto del valore dello stipendio o della pensione: da qui il nome cessione del quinto.
Questa tipologia di prestito viene disciplinata dalla legge n. 180/50, la quale regolamenta non solo il contatto di cessione del quinto ma anche le modalità di rinnovo dello stesso.

La legge 180/50 sulla cessione del quinto

La legge 180/50 stabilisce le linee guida per banche e finanziarie per l’erogazione dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio. Anzitutto viene stabilito che il credito preso dal dipendente o dal pensionato può avere una rata mensile sostenibile fino ad un quinto, ovvero al 20%, dello stipendio percepito o della pensione incassata. La somma massima che può essere erogata dipende quindi dalle capacità reddituali del richiedente.
Il legislatore ha voluto fissare un limite piuttosto basse di indebitamento mensile con lo scopo di limitare il più possibile la probabilità di insolvenza ed inadempimento del dipendente o pensionato che accede a questa forma di finanziamento. Così facendo ha quindi limitato moltissimo il peso delle rate sul totale delle spese familiari.
La legge 180/50 stabilisce inoltre anche la durata massima di un contratto di cessione del quinto, il quale non può eccedere i dieci anni, ovvero le 120 rate mensili. Per quanto concerne la modalità di restituzione del prestito, il legislatore ha stabilito che la rata venga trattenuta direttamente dal datore di lavoro, il quale dovrà versarla alla banca o finanziaria erogatrice entro il mese successivo al periodo di competenza.

La legge sul rimborso in caso di estinzione anticipata

Il dipendente o pensionato che ha sottoscritto una cessione del quinto può decidere di estinguere anticipatamente il finanziamento, versando alla finanziaria l’intero importo ancora dovuto, oppure di rinnovarlo per accedere a ulteriore liquidità, prima della scadenza prefissata. In tal caso la legge stabilisce che il cliente ha diritto al rimborso dei costi e delle spese interamente sostenute alla stipula del finanziamento, quindi pagati in anticipo, per la quota parte rimanente. In particolare, l’art. 125 sexies del TUB sancisce: “Il consumatore può rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento, in tutto o in parte, l’importo dovuto al finanziatore. In tale caso il consumatore ha diritto a una riduzione del costo totale del credito, pari all’importo degli interessi e dei costi dovuti per la vita residua del contratto.”
La facoltà di recedere anticipatamente da un contratto di finanziamento, e il diritto di vedersi rimborsate le spese e le commissioni in quota parte rispetto alla vita residua del contratto è una norma di matrice comunitaria, poi adottata dal legislatore italiano. Infatti, la direttiva 2008/48/CE del 23.4.2008, recepita dal D.Lgs. n. 141/2010, stabilisce che il consumatore, in caso di estinzione anticipata del finanziamento ha diritto ad una riduzione del costo totale del credito, che comprende gli interessi e i costi dovuti per la restante durata del contratto.

Come richiedere il rimborso dei costi e delle spese in caso di estinzione anticipata della cessione del quinto

Per ottenere il rimborso delle spese e dei costi pagati in eccesso alla stipula del contratto è necessario seguire determinate regole e tempistiche; dopo aver effettuato una corretta analisi documentale vanno calcolati gli importi attraverso una perizia tecnica e va inviato un reclamo all’istituto; laddove al reclamo non corrispondesse una definizione della pratica, si potrà depositare un ricorso presso l’ABF e attendere, quindi, l’emissione di un lodo arbitrale. Sono tutte attività che potranno essere correttamente svolte solo da specialisti nel settore bancario e finanziario a cui converrà rivolgersi ogni volta che si è estinta anticipatamente una cessione del quinto o un prestito personale.
 

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