15.06.2022

Tribunale di Ancona: società marchigiana recupera 53.418 € per anatocismo

Il Tribunale di Ancona consolida l’orientamento giurisprudenziale pro cliente e condanna la banca al risarcimento di € 53.418 per pratica di anatocismo

Con la recente Sentenza n. 633 del 12/05/2022, il Tribunale di Ancona, nell’ambito di una controversia instaurata da un nostro cliente, ha avuto modo di affermare e ribadire quanto già sostenuto da diversi Tribunali e Corti d’Appello ovvero che:

  1. l’esistenza di un fido bancario può essere provata anche su presunzione, ad esempio attraverso i riassunti scalari dell’estratto conto periodico del rapporto, recanti l’indicazione del fido e il suo ammontare.

  2. L’esistenza provata di un fido di fatto (e quindi l’assenza di un contratto formale di affidamento) comporta la rideterminazione ai sensi dell’art. 117 comma 7 lett. a) T.U.B. del tasso di interesse applicato.

  3. Ai fini della determinabilità della clausola disciplinante la Commissione di Massimo Scoperto (CMS) è necessario che essa riporti, a pena di nullità, l’ammontare dell’importo di riferimento e le modalità di calcolo.

  4. Il divieto assoluto di anatocismo bancario sussiste sia prima dell’emanazione della delibera CICR del 9/02/2000, sia a seguito dell’entrata in vigore del novellato art. 120 T.U.B. (cioè a decorrere dal giorno 1/01/2014) fino al mese di ottobre 2016 (epoca in cui è entrata in vigore la relativa norma tecnica di attuazione emessa dal CIRC), mentre nel periodo c.d. intermedio, cioè compreso tra il 9/02/2000 ed il giorno 01/01/2014, il divieto di anatocismo bancario sussiste solo in mancanza della previsione formale della pari periodicità di capitalizzazione degli interessi (debitori/creditori).

Applicando tali principi al caso di specie, il Tribunale di Ancona, mediante l’ausilio di una CTU, ha accolto la domanda proposta dalla società nostra assistita, rideterminando il saldo del conto corrente da € 30.014,61 (a debito di tale società) ad € 23.403,84 a favore della stessa, riconoscendo quindi un credito per la nostra cliente complessivamente pari ad € 53.418,45, oltre al rimborso delle spese e competenze di lite, nonché di CTU.

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