Conti correnti incagliati
Come gestire al meglio il conto corrente incagliato, e negoziare un accordo con la banca.
Utilizzato per la gestione quotidiana della cassa, come bonifici a fornitori, incassi, pagamenti imposte e tasse, stipendi etc., al conto corrente, a certe condizioni, può essere associato un fido, ossia la banca concede, al correntista, un importo utilizzabile per le proprie esigenze di cassa. Le condizioni dell’affidamento in conto corrente sono stabilite nel contratto e, diversamente dai prestiti con piano di ammortamento rateale, è soggetto a revoca; in pratica la banca può, nelle more degli accordi contrattuali e nei termini di legge, chiudere il fido e richiedere il rientro immediato.
L’incaglio del conto corrente
Nel momento in cui la banca revoca il fido richiede il rientro del debito e, se il cliente non dovesse ottemperare nei termini previsti, la sua posizione viene definita di incaglio; situazione meno grave dello stato di sofferenza, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo, se non d’insolvenza ma, comunque, problematica specialmente se trattasi di un C/C aziendale. L’incaglio comporta, tra l’altro, la segnalazione in Centrale Rischi la quale porta con sé la difficoltà, per il segnalato, di ottenere nuova finanza presso altri istituti. Inoltre, la banca potrebbe avviare tutte le procedure per il recupero forzoso del credito peggiorando, molto probabilmente, l’equilibrio finanziario già compromesso.
Come gestire la richiesta di rientro della banca
Premesso che è sempre utile far controllare il proprio C/C affidato alla ricerca di eventuali anomalie, probabilissime nei conti correnti, appena si riceve una richiesta di rientro bisogna prendere tempo e consultare immediatamente degli esperti in analisi finanziaria e diritto bancario che possano intavolare una negoziazione con la banca. Il contratto di fido va analizzato, insieme a tutta la documentazione relativa, (gli estratti conto scalari, i documenti di sintesi e le variazioni nelle condizioni) molto a fondo al fine di evidenziare le potenziali anomalie così da rivedere le motivazioni che hanno portato alla revoca del fido. Illegittimità come l’anatocismo o le commissioni non dovute potrebbero far abbassare, e di molto, l’importo richiesto dalla banca se non, addirittura, capovolgere la situazione e ritrovarsi creditori.
La GMB FINANCE analizza da anni C/C affidati per l’evidenziazione delle illegittimità, ed è specializzata nella negoziazione con le banche.
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