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05.10.2021

Leasing risolto e rilascio del bene locato: come difendersi

Cosa fare se la banca risolve il contratto di leasing e chiede la restituzione del bene locato

Abbiamo già visto in un precedente articolo che il contratto di leasing è tra gli strumenti finanziari più utilizzati dalle aziende; questo contratto consente all’utilizzatore di poter usufruire di un bene dietro pagamento di un canone periodico e acquisirne la proprietà col pagamento  di un riscatto finale; l’utilizzatore può però anche scegliere di non riscattare il bene restituendolo, a fine locazione, al concedente. Il contratto di leasing è, quindi, la combinazione di due istituti, il contratto di locazione (art. 1571 c.c.) e la vendita con patto di riservato dominio (art. 1523 c.c.).

Cosa succede se non si pagano i canoni del leasing

Se l’utilizzatore non paga regolarmente i canoni del contratto di leasing la banca, dopo aver applicato gli interessi di mora, potrebbe risolvere il contratto ed invocare la decadenza dal beneficio del termine. Qualora l’utilizzatore non provvedesse al pagamento di quanto richiesto l’Istituto potrà notificare un decreto ingiuntivo per ottenere un titolo esecutivo, con la conseguenza della perdita dell’utilizzo del bene. Perdere un bene preso in leasing può causare gravi problemi alla produttività aziendale: si pensi ad esempio ad un fabbricato produttivo, oppure a dei macchinari sostanziali per l’attività imprenditoriale. In aggiunta, in caso di risoluzione del contratto, oltre alla perdita del bene locato, all’utilizzatore resta l’onere di pagare i canoni scaduti e non corrisposti, con relative more, nonché pagare i canoni futuri in linea capitale compreso tutti i costi sostenuti per il recupero, la stima, la conservazione e la vendita del bene.

Cosa fare se l’istituto di leasing risolve il contratto

Al primo canone impagato, o anche solo pagato in ritardo, è fondamentale rivolgersi ad esperti in analisi e negoziazione bancaria. Difatti, nel momento in cui la banca riceve i pagamenti con ritardo, o in modo parziale, metterà in moto l’iter legale che le consentirà di riappropriarsi del bene locato e rientrare quindi dell’investimento. La difficoltà di pagare alla scadenza è un serio campanello d’allarme che segnala all’istituto di credito l’entrata in crisi delle attività aziendali. È per questo motivo che è bene rivolgersi a degli esperti in contrattualistica bancaria e negoziazione con gli istituti di credito al primo segnale di difficoltà, così da ottenere una soluzione efficace e sostenibile nel tempo per l’imprenditore.
 

Non appena ci si rende conto di avere difficoltà ad onorare i pagamenti del contratto di leasing è opportuno avviare una Due Diligence – attraverso il supporto di una società esperta in negoziazione bancaria e analisi della contrattualistica - che consenta di delineare un quadro completo della situazione aziendale e, parallelamente, analizzare a fondo il contratto di leasing incagliato, insieme a tutti gli altri rapporti bancari, sia in essere che estinti, alla ricerca di possibili irregolarità contestabili. Una Due Diligence redatta da mani esperte e l’analisi della contrattualistica bancaria consentirà di affrontare la situazione di crisi nel migliore dei modi e, inoltre, se a seguito di una perizia tecnica sul leasing si dovessero riscontrare delle irregolarità contrattuali, si potrebbero rivedere gli importi dovuti alla banca e ottenere tempo utile per una ristrutturazione senza indebolire la gestione tipica dell’azienda.

Le irregolarità riscontrabili nei contratti di leasing

In Italia la Corte di Appello e Cassazione si è pronunciata più volte a favore dei clienti che avevano sottoscritto leasing illegittimi. Le costanti anomalie che si riscontrano sono dovute all’applicazione di tassi usurari, e alla mancata o inesatta indicazione del Tasso Leasing (Tasso Interno di Attualizzazione). Se un contratto di leasing riporta un Tasso Interno di Attualizzazione inferiore a quello reale, si fornisce una informazione alterata e distorta al cliente, dal momento che nella realtà sta sottoscrivendo un contratto con un tasso più alto rispetto a quello indicato nel contratto. In base all'art. 117 T.U.B., commi 6 e 7, qualora l’intermediario indichi un tasso più sfavorevole di quello pubblicizzato sul contratto, la clausola è nulla e il cliente può rimborsare l'intero leasing ai tassi BOT dell’epoca, con un costo quindi generalmente inferiore del 70%-80%. Anche la sentenza del 16 aprile del 2018 della Corte di Appello di Torino conferma chiaramente che in tale caso si concretizza una violazione dell’art. 117 del T.U.B. e che quindi la sanzione prevista deve essere quella indicata dai comi 6 e 7.

In tutti questi casi la perizia tecnica sul contratto di leasing può essere lo strumento più idoneo per concludere una trattativa con la banca oppure il mezzo da utilizzare per opporsi ad un decreto ingiunto, anche provvisoriamente esecutivo, qualora vi sia l’incertezza del credito della Banca. Se si presentano queste situazioni, GMB Finance può riuscire a:

  • proteggere legalmente il tuo patrimonio;

  • trovare un accordo con la tua banca;

  • ristrutturare il debito con dei canoni più adeguati;

  • rimettere in bonis il tuo contratto per evitare segnalazioni in centrale di rischi.

Da un campione di oltre 5.000 leasing analizzati, due leasing su tre risultano irregolari per pubblicità ingannevole, in quanto la banca aveva indicato un Tasso Leasing irregolare.
 

Chiama allo 06.8540346, o scrivi a gmb@gmbfinance.it, per individuare eventuali anomalie nel tuo contratto di leasing e/o ottenere una due diligence.

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