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07.09.2021

Come risolvere i debiti con le banche?

Che fare in caso di sovraindebitamento: saldo e stralcio, piano di rientro e legge 3/2012.

Al giorno d’oggi si fa uso dell’accesso al credito per far fronte non soltanto alle spese straordinarie, come l’acquisto di una nuova cucina, di mobili per la casa, di elettrodomestici o dell’auto nuova, ma purtroppo, si fa ricorso al credito anche per sostenere le spese ordinarie di gestione familiare. Tantissime persone, infatti, avendo perso il lavoro, e trovandosi in uno stato di difficoltà economica, si sono avvalse di prestiti, carte di credito revolving o scoperti di conto per soprassedere alle spese ordinarie, e sempre più spesso, senza nemmeno rendersene conto, si trovano in uno stato di sovraindebitamento, non riuscendo più ad onorare i propri debiti con banche e finanziarie. Inizialmente si resta indietro di qualche rata, e spesso si cerca di tamponare pagando rate parziali ma con l’aumento degli insoluti si iniziano a ricevere i primi solleciti di pagamento, il recupero credito inizia a telefonare e se non si rientra degli arretrati la banca allora comunicherà formalmente tramite raccomandata la messa in sofferenza della posizione e chiederà la restituzione dell’importo entro un termine di 15 giorni. Il debitore si vedrà così segnalato in sofferenza in centrale rischi, con conseguenze molto gravi in quanto si vedrà compromesso l’accesso futuro al credito. Laddove il debitore non riesca a sanare la sua posizione nemmeno a seguito della formale richiesta di rientro da parte della banca, allora l’istituto procederà con il recupero del proprio credito per vie legali, prima con un decreto ingiuntivo e poi con una provvisoria esecuzione.
Ma come fare se non si hanno le risorse economiche per sanare integralmente quanto richiesto dal creditore e si vogliono evitare le conseguenze legali delle azioni della banca?

Cosa fare in caso sovraindebitamento bancario

Sono molte le soluzioni a cui ricorrere in caso di sovraindebitamento bancario. La prima tra tutte è l’accordo di saldo a stralcio. Abbiamo già visto in un precedente articolo che l’accordo a “saldo e stralcio” è una modalità di chiusura del debito bancario che comporta il pagamento di un importo ridotto rispetto al debito originario, a totale estinzione dello stesso. Può capitare però che il debitore non disponga di una somma tale da poter ottenere un accordo di saldo a stralcio; in questi casi può essere utile ricorrere ad un piano di rientro, vale a dire un accordo tra debitore e banca creditrice di restituzione del debito in modalità differenti rispetto a quelle concordate originariamente, con delle rate più basse ma sostenibili nel tempo. Dal 2012 è inoltre possibile ricorrere alla legge sul sovraindebitamento (Legge 3/2012) la quale ha disciplinato una nuova tipologia di concordato per fronteggiale le crisi di liquidità del singolo debitore, che in quanto persona fisica non è soggetto a fallimento. Grazie a questa legge il debitore può pagare i propri debiti versando solo ciò che può permettersi di pagare: il piano di ristrutturazione del debito, difatti, per poter essere approvato, deve assicurare una dignitosa sussistenza della famiglia del debitore, la quale non dovrà essere privata del minimo indispensabile per una vita decorosa.

Per poter predisporre un piano di rientro, ottenere un accordo di saldo a stralcio oppure accedere alla procedura prevista dalle legge 3/2012 sul sovraindebitamento è necessario rivolgersi a degli specialisti in diritto bancario e finanziario i quali analizzando attentamente il contratto e intavolando una proficua negoziazione potranno farti raggiungere il risultato desiderato.

La GMB FINANCE è composta da analisti finanziari e legali specializzati in diritto bancario e finanziario; il nostro team collabora da anni con aziende e privati che si trovano in situazioni di sofferenza bancaria, che hanno ricevuto richieste di rientro o azioni esecutive da parte della banca, assistendoli nella ristrutturazione del debito.


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